Strade chiede tutele per il lavoro autoriale in editoria

L’editoria libraria è la prima industria culturale del paese, ma si fonda su un modello produttivo insostenibile basato su un continuo aumento della produzione.
In questo scenario, le figure autoriali – chi scrive, traduce, disegna – sono tra le peggio retribuite e meno tutelate: da un lato, la violazione sistematica della legge sul diritto d’autore, che prevede compensi adeguati e proporzionati al valore dei diritti ceduti, impedisce l’equa distribuzione del valore generato dal lavoro; dall’altro, l’assenza di inquadramento per le mansioni autoriali comporta il mancato accesso alle tutele previdenziali e assistenziali.
Strade lotta per i diritti di traduttrici e traduttori e, restando in ascolto di chiunque voglia difendere la dignità del lavoro di chi i libri li crea, lancia alcune rivendicazioni chiave per il pieno riconoscimento di autrici e autori: la contrattazione collettiva, una legge sulle mansioni autoriali, politiche culturali per il lavoro editoriale.
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Intelligenza Artificiale
È stata creata la nuova sezione del sito “Intelligenza Artificiale” in cui sono raccolti tutti i documenti, i materiali e le informazioni relativi all’attività di Strade sul tema.
In questa sezione si trovano i documenti che Strade ha finora elaborato, i documenti di altre associazioni che Strade ha sostenuto e rilanciato, gli eventi a cui Strade ha preso parte oltre a informazioni sul lavoro del Gruppo di lavoro sull’IA di Strade.
L’accordo tra l’associazione dei traduttori tedeschi e gli editori
Il 1° aprile 2014 l’associazione dei traduttori letterari VdÜ (Verband deutschsprachiger Übersetzer literarischer und wissenschaftlicher Werke, parte integrante del sindacato ver.di nonché omologo tedesco di STradE) e un gruppo di case editrici capeggiate da Carl Hanser Verlag di Monaco di Baviera hanno stipulato un accordo generale sui compensi e le royalty per le traduzioni letterarie (Gemeinsame Vergütungsregel).
A dodici anni dall’entrata in vigore della nuova legge sul diritto d’autore, la Gesetz zur Stärkung der vertraglichen Stellung von Urhebern und ausübenden Künstlern (“legge sul rafforzamento del potere contrattuale degli autori e degli artisti”), che sancisce il diritto degli autori a ricevere compensi adeguati ed equi, e dopo più di cinquanta azioni legali portate avanti da singoli traduttori letterari nei confronti delle case editrici, alcune di queste, insieme al VdÜ, hanno ora raggiunto un accordo che si articola nei seguenti punti:
- I traduttori letterari devono ricevere un compenso di base che non può essere inferiore a un determinato minimo (ogni traduttore, naturalmente, sarà libero di concordare un compenso di base superiore). I minimi fissati per il compenso forfettario sono diversi a seconda dell’impegno richiesto dalla traduzione: 18,50 Euro a Normseite (cartella di 30 righe da massimo 60 caratteri ciascuna) per testi di difficoltà media, 15 Euro per i testi più semplici (libri per bambini, varia, divulgazione, manualistica…), 22 Euro per testi letterari di indubbia complessità. A partire dal 1° gennaio 2015 la prima e la terza tariffa minima verranno rispettivamente portate a 19 e 23 Euro per Normseite. Non si escludono successivi aumenti tariffari.
- Oltre al compenso base, i traduttori riceveranno delle royalty, relative alle edizioni cartacee, non inferiori alle seguenti percentuali: 1% del prezzo netto di copertina per vendite fino alle 5000 copie, 0,8% per vendite dalle 5001 alle 10.000 copie e 0,6% per le vendite superiori alle 10.000 copie. Lo stesso vale per tutte le nuove edizioni, eccezion fatta per quelle tascabili successive a una prima edizione in diverso formato, nel qual caso i minimi obbligatori delle percentuali vengono dimezzati. Si fissa inoltre un minimo dell’1,6% come royalty sulla cifra netta effettivamente incassata dall’editore per gli audiolibri o altri prodotti simili che esulano dal regime di prezzi dei libri cartacei.
- Per ogni tipologia di download digitale, ebook o mp3 va corrisposto al traduttore, come minimo, il 2,5% del prezzo alla vendita o di quanto effettivamente incassato dall’editore per ogni copia venduta o prestata a pagamento.
- Quanto alla cessione o concessione in licenza di qualsiasi diritto secondario i traduttori riceveranno, come minimo, il 10% degli introiti netti dell’editore, eccezion fatta per le edizioni tascabili, nel qual caso il minimo obbligatorio si dimezza (5%).
- I compensi base per le traduzioni di opere di pubblico dominio prevedono gli stessi minimi, mentre le royalty minime saranno raddoppiate rispetto alle percentuali di cui ai punti 2, 3 e 4, sempre che non si stipulino contratti che prevedano condizioni più favorevoli.
- Queste regole saranno negoziate e rivedute ogni due anni. L’accordo ha validità a tempo indeterminato e può essere rescisso con almeno sei mesi di anticipo entro la fine dell’anno solare, comunque non prima del 31 dicembre 2016.
Il VdÜ e le case editrici firmatarie (al 5 maggio 2014: Carl Hanser, Hoffmann & Campe, Schöffling, Frankfurter Verlagsanstalt, Wallstein, marebuch e alcuni marchi minori) invitano tutti gli editori tedeschi a sottoscrivere l’accordo.
STradE e la mutua Elisabetta Sandri sul manifesto
Sul manifesto Roberto Ciccarelli dedica al ventennale di Insieme Salute l’articolo “Il ritorno del mutualismo”, in cui si dà ampio spazio anche a STradE e alla nostra convenzione sanitaria «Elisabetta Sandri» con Insieme Salute.
Eccone un estratto:
Insieme Salute ha siglato più di due anni fa la convenzione sanitaria «Elisabetta Sandri» con il sindacato traduttori «Strade», il sindacato nazionale scrittori (Sns), l’associazione dei consulenti del terziario avanzato Acta e i traduttori di Aiti. Ad oggi i soci tra i lavoratori autonomi sono circa 350. A queste persone, sostanzialmente escluse dal Welfare statale e spesso incapaci di pagarsi un’assistenza privata, viene garantita una copertura sanitaria o un assegno per la gravidanza. Il versamento di una quota annuale di 246 euro permette il rimborso dell’80% dei ticket e un sussidio per l’invalidità.
«È un’esperienza molto positiva – afferma [Valerio] Ceffa [direttore di Insieme Salute] – che va molto al di là dei numeri che sono comunque interessanti. La mutua “Elisabetta Sandri” ha infatti aperto uno spazio culturale in mondi che non hanno consapevolezza rispetto ai loro diritti e alle potenzialità del mutuo soccorso e della solidarietà. Con i traduttori e gli altri lavoratori autonomi abbiamo incontrato persone molto motivate rispetto a questi principi. Non è scontato. Molto spesso incontriamo persone che si avvicinano a noi solo perché costiamo meno di un’assicurazione privata».
E tuttavia anche il costo di 246 euro all’anno costituisce un problema finanziario per i lavoratori autonomi e precari, i lavoratori poveri cresciuti negli anni della grande recessione. «Purtroppo è così – continua Ceffa – è un circolo vizioso: chi è meno tutelato in Italia ha sempre meno disponibilità economica per occuparsi della propria salute e di quella dei propri cari. Noi facciamo molti sforzi, cerchiamo di dare soluzioni meno costose, in fondo poco più di 200 euro all’anno è una cifra bassa rispetto ai rischi che copriamo. E dobbiamo mantenere un equilibrio economico».
A questa tragica difficoltà i traduttori stanno cercando di trovare una soluzione a partire dal loro lavoro. «Il loro tentativo è quello di portare risorse dai committenti – spiega Ceffa — Stanno ragionando su vertenze agli editori perché garantiscano un minimo di tutela al lavoratore che non ne ha nessuna. È una partita in cui dovrebbero entrare i sindacati. Fin’ora lo hanno fatto molto marginalmente. Noi siamo disposti a fare la nostra parte. Vogliamo costruire la forma di assistenza adeguata alle esigenze dei diretti interessati».
Gabriella Gregori di STradE sul Corriere del Trentino
Il Corriere del Trentino pubblica un articolo a firma di Massimiliano Boschi sui “precari” dal titolo “Giorno di paga” (11.4.2014, p. 13), in cui la nostra Gabriella Gregori descrive la situazione incerta dei traduttori editoriali.
Viste le difficoltà e per far sì che la dignità e la professionalità del traduttore venga riconosciuta è nato «Strade», il sindacato dei traduttori editoriali: «Solo parlando tra di noi, condividendo le varie esperienze e discutendo sulle possibili soluzioni si possono ottenere risultati positivi».


