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Parole (tradotte) da tutto il mondo per affrontare la pandemia

pubblicato il in Comunicati 2021, News

Le parole di traduttori e traduttrici di tutto il mondo si sono intrecciate a quelle di un autore italiano per raccontare il coronavirus alle bambine e ai bambini con una sorta di “antivirus giocoso”. La filastrocca sul coronavirus Che cos’è che in aria vola?, scritta da Roberto Piumini, uno dei più amati autori italiani per l’infanzia, è disponibile in quasi quaranta lingue, grazie a tanti traduttori e traduttrici che hanno offerto volontariamente il proprio lavoro: le rime sul coronavirus risuonano in inglese, francese, tshivenda, spagnolo, gallego, tedesco, russo, nederlandese, macedone, bulgaro, ladino, ceco, svedese, norvegese, greco, danese, afrikaans, ebraico, kalanga, polacco, croato, finlandese, quichua e altre ancora.

Strade ha coordinato il progetto a fianco di AITI e della Bologna Children’s Book Fair (BCBF), con la collaborazione del CEATL e della FIT.

La raccolta di traduzioni si trova sul portale Fairtales della BCBF.

A questo link si trova invece l’elenco completo delle lingue, insieme ai nomi delle traduttrici e dei traduttori partecipanti.

Il progetto, lanciato la scorsa primavera all’inizio della pandemia, si sta arricchendo in queste settimane di nuovi contenuti, con traduzioni in nuove lingue e letture in formato audio e video.

Per dirla con Roberto Piumini, «Le parole sono doni, / sono semi da mandare, / perché sono semi buoni, / a chi noi vogliamo amare». Anche attraverso quei confini geografici che al momento non possiamo varcare.

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