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TableT: i traduttori della tavola rotonda

La presentazione del TableT al Formentini di Milano, 20 gennaio 2017

L’idea di creare un’occasione di confronto permanente fra i traduttori è nata dalla felice combinazione di uno spazio fisico ottimale (il Laboratorio Formentini per l’editoria di Milano, che da quasi tre anni ci accoglie per gli incontri pubblici e i seminari dedicati alla traduzione organizzati da AITI e StradeLab) e di una richiesta specifica della “base” di traduttori che frequenta con assiduità questo luogo di Milano dedicato a tutte le professioni della filiera editoriale.

La proposta di dare vita a un “tavolo dei traduttori” si rifà allo Stammtisch tedesco, una riunione informale – e conviviale – di persone che si incontrano a cadenza regolare per discutere di questioni di interesse comune. Nella sola Germania vengono organizzati ogni mese – dalla BDÜ, l’associazione tedesca dei traduttori, ma anche su iniziativa spontanea – una ventina di “tavoli” dedicati alla traduzione. Il TableT del Formentini, organizzato da AITI e STradE, è stato il primo tavolo italiano dei traduttori.

La formula è piuttosto semplice: il TableT è aperto a tutti i traduttori che abbiano voglia di condividere con i colleghi un dubbio su una traduzione a cui stanno lavorando (un gioco di parole particolarmente insidioso, uniformazioni che non convincono, un problema con la scelta dei tempi verbali), di proporre un argomento di discussione legato ai vari aspetti della traduzione, non solo linguistici ma anche contrattuali e deontologici, o anche solo di dare il proprio contributo ai temi proposti.

Le date degli incontri, che in genere hanno cadenza mensile, vengono pubblicate sul gruppo Facebook del TableT, che conta quasi cinquecento membri, sul sito del Laboratorio Formentini, sulle liste frequentate dai traduttori (non solo quelle di AITI e STradE, ma anche Qwerty, Biblit e altre) e per partecipare è sufficiente inviare una mail all’indirizzo aiti.strade@laboratorioformentini.it, specificando se si desidera proporre un dubbio su una traduzione o un argomento di discussione. Una caratteristica del TableT è che si condividono non solo idee ma anche cibi e bevande: un modo per rendere meno formale e più spontaneo il rapporto con i colleghi… e anche per omaggiare il Refettorio, la sala del Formentini che ci ospita!

Luca Serianni al TableT sull’italiano dei traduttori, 23 novembre 2017

Dalla presentazione pubblica, il 20 gennaio 2017, sono stati organizzati al Formentini più di quindici TableT, con la partecipazione di oltre duecento traduttori. I TableT mensili, chiamati ALL>IT, sono dedicati a chi lavora da tutte le lingue verso l’italiano. Vengono poi proposti, spesso su richiesta dei partecipanti, anche TableT tematici (per esempio sull’italiano dei traduttori, sui temi fiscali, sulla traduzione tecnica, sulla saggistica, sugli audiovisivi) e TableT dedicati a una specifica combinazione linguistica. Alcuni sono in modalità strettamente peer-to-peer, altri sono moderati da esperti nel tema oggetto del TableT – vedi quello sui temi fiscali in regime di diritto d’autore con Sandra Biondo –, altri ancora prevedono la presenza di ospiti esterni come quello, partecipatissimo, con Luca Serianni.

A marzo il TableT andrà in trasferta: verrà infatti organizzato all’interno del Book Pride, la fiera nazionale dell’editoria indipendente, e si terrà domenica 25 marzo alle ore 13 negli spazi di BASE, in via Bergognone a Milano. Tutti i traduttori sono invitati a partecipare a questo TableT che avrà come temi la formazione e il mercato, e a cui potrà assistere anche il pubblico dei lettori e degli altri professionisti dell’editoria.

I prossimi appuntamenti mensili con i TableT al Formentini saranno invece: mercoledì 11 aprile, mercoledì 16 maggio e martedì 5 giugno.

Visto il grande successo, il TableT è pronto ora a spiccare il volo per andare a imbandire altre tavole: sono giunte infatti richieste da più parti per replicare il format in varie città e presto i TableT saranno fruibili ai traduttori in contesti dove AITI e STradE hanno già consolidato una stretta collaborazione. Chi fosse interessato, può scrivere alla mail istituzionale di AITI e STradE presso il Formentini e metteremo a disposizione tutta l’esperienza di un anno di TableT.

Una curiosità: tutti ci chiedono come si pronuncia questo benedetto “TableT”? All’inglese /ˈteɪbl ti:/, seguendo quindi l’etimologia dell’abbreviazione, o all’italiana? In linea con la democraticità dei TableT, ognuno lo può pronunciare come vuole, ma sappiamo bene che è la consuetudine a dettare le regole in linguistica, e quindi è stata tacitamente scelta dai nostri habitué la pronuncia più immediata di “tablet”. Insomma, “leggi come mangi”, per fare onore alla nostra tavola…

 

Sandra Biondo al TableT sui temi fiscali in Diritto d’autore, 6 febbraio 2018

IL TABLET MI PIACE PERCHÉ…

I TableT sono sempre diversi, perché diversi sono i temi ma soprattutto perché diverse sono le persone che vi partecipano. I TableT SONO i traduttori che si siedono intorno al nostro tavolo: alcuni di passaggio a Milano, altri che non se ne perdono uno. È interessante, quindi, sentire la loro opinione su questa esperienza.

«Il TableT mi piace perché ci fa scoprire che i problemi traduttivi su cui ci arrovelliamo sono condivisi da altri, perché si può dare e ricevere un piccolo ma prezioso contributo per trovare soluzioni, perché si fa rete con colleghi vecchi e nuovi… e non dimentichiamo che, fra un dubbio e l’altro, si mangiano leccornie.» (Alba M.)

«Il TableT è un proficuo scambio di idee e un prezioso momento di evasione dall’isolamento a cui inevitabilmente tende il traduttore.» (Claudia M.)

«Il TableT mi piace moltissimo, perché mi fa guardare ogni volta le singole questioni da prospettive diverse e mi permette di interrogarmi su cose su cui magari non mi ero mai soffermata prima. Incontrare i colleghi e passarsi i vassoi mentre si provano giochi di parole e onomatopee: è questo il vero social!» (Loredana S.)

«Il TableT mi piace, perché fornisce spunti preziosi in grado di produrre spostamenti di pensieri, di sviluppare diversi piani di riflessione e condivisioni che arricchiscono la nostra vita personale e professionale.» (Sandra B.)

«I TableT mi sono sembrati subito una grande idea, per la quale vale la pena prendersi un pomeriggio o una mattina al mese, partire da Parma e raggiungere Milano per scambiare idee, pensieri e informazioni con le/i colleghe/i. I traduttori devono uscire di casa e parlarsi. La considero formazione. Una formazione non frontale, una formazione gratuita, in cui si portano esperienze e dubbi. Amo l’aspetto conviviale di chiacchierata intorno a un tavolo, in cui si spizzicano problemi e pasticcini in un’atmosfera rilassata. Mi piace che siano frequentati da traduttori letterari, editoriali, tecnici, perché più il ventaglio di esperienze si allarga, più ricco è il bottino di informazioni che si porta a casa. Apprezzo che l’orario sia vario, a volte al mattino a volte al pomeriggio per dare la possibilità a tutti di essere presenti. (Mi piacerebbero meno dolci e più vino, ma siccome vedo che tutti portano focacce e dolcetti mi adeguo.)» (Silvia S.)

Per informazioni sul TableT:

aiti.strade@laboratorioformentini.it

Gruppo Facebook: www.facebook.com/groups/231034847347038

Laboratorio Formentini: www.laboratorioformentini.it

 

Roberta Scarabelli, redattrice e traduttrice dall’inglese e dal tedesco, collabora con molte redazioni di fiction straniera (Mondadori, Garzanti, Longanesi, Marsilio, Piemme). Ha tradotto letteratura per ragazzi e per adulti fra cui, a più mani per Mondadori, gli ultimi romanzi di Dan Brown e Ken Follett. È socia AITI, di cui cura la formazione editoriale per la Sezione Lombardia, ed è iscritta a STradE – Sindacato dei traduttori editoriali. È delegata AITI per la programmazione di incontri sulla traduzione – insieme a STradE – del Laboratorio Formentini per l’editoria di Milano.

Laura Cangemi si è laureata a Milano in Lingue e Letterature Moderne nel 1986, anno in cui si è trasferita a Mantova. Dal 1988 traduce dallo svedese e dall’inglese. Collabora con diverse importanti case editrici italiane (Mondadori, Einaudi, Marsilio, Iperborea, Longanesi, Piemme, Salani e altre) e si dedica in particolare alla letteratura per ragazzi. Nel 1999 ha ricevuto il Premio ‘S. Gerolamo’ per la traduzione (sezione letteratura per l’infanzia) e nel 2013 il Premio per la traduzione della Fondazione Natur & Kultur, assegnato dall’Accademia di Svezia. È iscritta a STradE, il sindacato dei traduttori editoriali, da cui è stata delegata a seguire, insieme a Marina Beretta, la programmazione degli incontri sulla traduzione organizzati con AITI al Laboratorio Formentini.

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