Baldini Castoldi Dalai: comunicazione ufficiale del curatore fallimentare
Di seguito riportiamo un documento importante per tutti i creditori della società in oggetto, che indica gli importi recuperati.
Le ultime informazioni in merito risalivano a qualche mese fa.
Fallimento Baldini Castoldi Dalai: perché i traduttori devono ancora aspettare
Riceviamo dall’avv. Maria Teresa Badalucco, la nostra legale convenzionata che dal 2014 segue la procedura fallimentare Baldini Castoldi Dalai editore s.p.a. per conto di numerosi traduttori, l’ultima comunicazione semestrale trasmessale dal Collegio dei curatori fallimentari. Tale relazione, depositata presso la Cancelleria Fallimentare competente in data 28/2/2022, è interamente leggibile a questo link in formato pdf.
Nell’ultima pagina si trova il motivo del ritardo nell’esecuzione del riparto per i creditori (quando finalmente ognuno di loro saprà quanto potrà recuperare):
CAUSE OSTATIVE ALLA CHIUSURA DELLA PROCEDURA
In merito alle cause che ostano alla chiusura della procedura si segnala quanto segue.
COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE NEL PROCEDIMENTO PENALE
In forza di autorizzazione del Giudice delegato in data 16 settembre 2021, la procedura* si è costituita parte civile ex art. 76 c.p.p. nel procedimento penale nei confronti del presunto responsabile del dissesto per ottenere il risarcimento del danno da questi arrecato alla società fallita.
* La “procedura” si riferisce a chi cura la procedura fallimentare, che diventa un soggetto autonomo (compra, vende e si costituisce nei confronti del soggetto fallito). La data di marzo 2022 indicata in coda al testo non è indicativa di una imminente conclusione della procedura.
Appello Strade-Serianni sulle norme redazionali
Roma, 30 settembre 2021
Strade e Luca Serianni, professore emerito di Storia della lingua italiana, si rivolgono alle case editrici chiedendo una riforma condivisa delle norme redazionali.
Nel pieno rispetto delle identità dei singoli marchi, alcuni accorgimenti sarebbero preziosi per agevolare l’esperienza della lettura, e non solo: una maggiore linearità e coerenza nelle convenzioni ortografiche e redazionali adottate dall’editoria di lingua italiana andrebbe a tutto vantaggio di chi legge e di chi scrive, di chi traduce e di chi revisiona, di chi impara e di chi insegna. Le numerose differenze nei criteri adottati dalle case editrici rischiano infatti di creare confusione là dove ci sarebbe bisogno di uniformità, fermo restando l’obiettivo comune di continuare a offrire testi che siano «il più possibile chiari, completi, accurati e facili da consultare» (Roberto Lesina, Il nuovo manuale di stile, Zanichelli, Bologna 2009, p. 14).